La Sindrome Glossoposturale

Deglutizione e funzione linguale sono sempre stati analizzati e valutati in ambito strettamente specialistico di competenza del distretto oro-facciale  e faringeo  e, solo recentemente, grazie alla ricerca scientifica e alla evidenza clinica, hanno portato a conoscenza che la lingua con le sue funzioni potesse interferire e rapportarsi con l’intero organismo.                                                                                                                                 La scoperta che la emergenza nel palato del nervo naso-palatino è ricchissima di esterocettori, cioè dei recettori coinvolti nel meccanismo della informazione posturale ,e posizionando la lingua in un punto preciso del palato si determinava ,da parte del soggetto  un cambiamento di atteggiamento posturale, riducendo gli squilibri, riprogrammando l’appoggio plantare e variando l’atteggiamento della colonna.
Secondo  ricercatori della Università di Hamburg, il motivo dei cambiamenti era dovuto al fatto che la lingua schiacciava i recettori trigeminali e riprogrammava l’individuo dal lato posturale.
Ricercatori italiani, individuavano  due atteggiamenti classici del paziente con disfunzione della deglutizione, definendole:  Sindromi Glosso-posturali tipo I e II.
Dimostrando la capacità della lingua di influenzare il funzionamento dei recettori posturali primari dall’occhio, al piede, all’apparato vestibolare, alla mandibola. Ma si è anche evidenziato il ruolo insostituibile della stimolazione dei recettori palatini nel trattamento riabilitativo di pazienti affetti da patologie neuro-muscolari come ad esempio il Parkinson , la distrofia muscolare , etc.
Ciò ha permesso di approfondire le tematiche su importanti patologie parafunzionali, ad esempio, il  Bruxismo. Se viene a mancare la stimolazione linguale sul  recettore palatino per deglutizione scorretta, rieducando la posizione linguale si ha un   miglioramento di questa parafunzione , agendo in modo da determinare anche un rilassamento muscolare nel distretto oro-facciale
Sono allo studio le funzioni del trigemino nel controllo del sonno e sulla memoria , tutte facoltà mediate dal Locus Coeruleus  ,denominato anche  “punto blu”, un piccolo nucleo situato nel tronco dell’ encefalo,definito  come la “centralina” del sistema nervoso centrale .Questo nucleo è intimamente legato ai processi della memoria, del sonno, della sfera emotiva ed è correlato con tutta la corteccia cerebrale e cerebellare, quindi coinvoltoi direttamente con la memoria motoria e con la discriminazione motoria operate a livello cerebellare
 La stimolazione trigeminale interviene nella produzione dei mediatori chimici della memoria da parte di questo nucleo .Durante le fasi di sono rem , lo stato della memorizzazione attiva, il passaggio delle esperienze della giornata appena vissuta nella memoria, le secrezioni mediate dal trigemino sono indispensabili per stimolare questa zona del cervello.. Se il paziente non è in grado di stimolare i recettori nervosi del palato, cerca di recuperare la stimolazione trigeminale stringendo i denti o bruxando.
Scientificamente si può spiegare  dalla differente qualità dei recettori stimolati durante il digrignamento. I recettori palatini trigeminali sono fibre non mielinizzate, a conduzione più lenta, i recettori parodontali e quelli dei fusi neuromuscolari masseterini, utilizzati invece dal bruxista, sono costituiti da fibre mielinizzate, a conduzione extrarapida, informazione labile essendo sostituita immediatamente da una informazione successiva, alimentando così continue contrazioni ed adattamenti dentali.
Si è evidenziato un ruolo peculiare unico del V° paio di nervi cranici ,in relazione con molti altri nervi e  attraverso alcune vie neurologiche  determina la secrezione dei vari modulatori neuronali della funzione cerebrale interferendo con il benessere generale. Il punto chiave è l’emergenza della seconda branca trigeminale dal foro naso-palatino. In questo punto del palato sono stati rinvenuti i cinque tipi di esterocettori, tutti raccolti in gran numero in cinque millimetri quadrati di palato . La loro posizione corrisponde perfettamente al punto di appoggio della lingua al palato nel movimento di deglutizione corretta.
La ricerca potrebbe confermare e spiegare  che le patologie della postura possono essere  correlate ad insufficiente stimolazione trigeminale, dovuti a squilibri muscolari generati dalla alterata funzione linguale, con una inefficacia di stimolazione dei recettori palatini.
 

Sindrome d’apnea notturna

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